La bandiera greca

Il 27 ottobre si celebra la giornata nazionale della bandiera greca, il simbolo più importante per il popolo ellenico. La bandiera della Grecia è formata da nove strisce orizzontali di eguali dimensioni, di colore alternato bianco e azzurro/blu, e da una croce bianca nella parte alta a sinistra che poggia sull’asta.

La bandiera greca ovunque presente durante un viaggio in Grecia: sui traghetti che collegano la terraferma alle isole, di fronte alle chiese e ai monasteri ortodossi, e molto spesso sulle case dei residenti. L’orgoglio e il senso di appartenenza al proprio Paese che i Greci mostrano attraverso la bandiera, è il risultato di secoli di lotte contro la dominazione straniera ed è il simbolo fondamentale di una Nazione unita e indipendente.

La storia della bandiera greca

Le origini

Le origini della bandiera della Repubblica della Grecia si perdono nella storia ed è ancora oggi sono un tema di dibattito tra gli storici. Nelle narrazioni sull’Antica Grecia non si fa alcun riferimento alle bandiere. Durante il periodo bizantino e il successivo veneziano c’erano un gran numero di vessilli appartenenti, però, alle singole famiglie nobiliari che avevano la sovranità sui vari territori che al tempo frazionavano l’odierna Grecia. Alcuni storici hanno notato evidenti affinità tra bandiera nazionale greca e lo stemma della potente famiglia veneto-cretese Kallergis, discendente dell’imperatore bizantino Nikiforos Fokas.

Nel XVIII secolo i rivoluzionari guidati da Makarios Mellissinos, arcivescovo di Epidauro, utilizzavano una bandiera tricolore con i colori giallo, blu e bianco disposti orizzontalmente, con una croce bianca le strisce blu all’interno di una corona di alloro.

La prima bandiera e i colori nazionali della Grecia

La prima bandiera greca con le attuali caratteristiche fu tessuta, benedetta e issata nel 1807 dai monaci del monastero Evangelistria, sull’isola di Skiathos. In quel periodo, importanti eroi rivoluzionari come Andreas Miaoulis e Theodoros Kolokotronis si rifugiarono nel monastero, combattendo per la liberazione del popolo ellenico dal giogo ottomano.

Il 15 marzo 1822, il blu e il bianco divennero i colori nazionali e furono anche quelli della bandiera, disposti a strisce orizzontali. Nel cantone (quadrante della bandiera in alto sul lato dove viene inserita l’asta) fu posta una croce bianca su sfondo blu nel caso della marina militare e una croce blu su sfondo bianco nel caso della marina mercantile. Nel 1828, anche le navi civili adottarono il vessillo della marina militare. Questo design divenne così popolare tra la gente che entrò anche nella bandiera nazionale.

La monarchia e la dittatura dei colonnelli

Dopo l’indipendenza della Grecia e l’istituzione del regime monarchico, re Ottone di Wittelsbach continuò ad utilizzare quel design mettendo nel cantone uno scudo sormontato da una corona che ricordava lo stemma della sua casata bavarese. Quando nel 1862 il re fu costretto ad abdicare, una semplice corona reale sostituì lo stemma reale di re Ottone. Il 25 marzo 1924, con la costituzione della seconda Repubblica Ellenica, le corone reali furono rimosse per ricomparire nel 1935 quando fu restaurata la monarchia. Fu la Dittatura dei Colonnelli, nel 1967, a eliminare nuovamente la corona.

La bandiera nazionale secondo la Legge Greca

Dopo la caduta della Dittatura dei Colonnelli e la restaurazione della Repubblica Ellenica nel 1974, il Parlamento affrontò la questione della definizione di una bandiera nazionale che mettesse ordine alle numerose versioni che si erano succedute nel tempo e che rappresentasse la Grecia in modo inequivocabile.

Il 22 dicembre 1978 fu emanata la legge 851 che, ad oggi, stabilisce le specifiche e altri aspetti riguardanti la bandiera nazionale della Repubblica della Grecia.

  1. La bandiera nazionale della Grecia è di colore bianco e ciano (blu), composta da nove bande orizzontali di uguale larghezza, di cui cinque (5) sono ciano e quattro (4) bianche, in modo tale che la strisce superiore e inferiore siano ciano e il resto, alternativamente, bianco e blu.
  2. Nell’angolo in alto della bandiera vicino al pennone vi è una croce bianca ortogonale, le cui linee orizzontali e verticali sono di uguale lunghezza. Si estende fino ai quattro lati di un quadrato blu che comprende e copre, da cima a fondo, tre strisce ciano e due bianche.
  3. L’altezza delle linee orizzontali della croce è pari a quello delle strisce. Il rapporto tra altezza e larghezza è di due (2) a tre (3); l’altezza di ciascuna striscia è pari a un nono (1/9) dell’altezza dell’intera bandiera.

I colori della bandiera della Grecia

Se il colore bianco è riproducibile senza dubbi, la tonalità del ciano è univoca nelle tante bandiere greche che si possono vedere. Infatti, spesso si vedono bandiere con blu elettrico, altre con l’azzurro e, in alcuni casi, con il celeste o l’azzurro. In realtà, a porre rimedio a tanta confusione è la legge greca 851 del 1978 che stabilisce i colori della bandiera della Repubblica della Grecia come bianco e ciano. Resta, tuttavia, il doppio nomignolo che la gente utilizza per definirla: galanolefki (blu-bianca) e kianolefki (ciano-bianca). Wikipedia identifica il “ciano” della bandiera greca con i valori R:13 G:94 B:175 nel modello additivo dei colori RGB (HEX: #0D5EAF), che appaiono cone un azzurro che tende al blu. Invece, il sito FlagColorCodes determina una combinazione RGB 0, 20, 137 (HEX: #001489), ovvero simile al blu indaco.

Il significato dei colori blu e bianco della bandiera greca è principalmente spirituale. Si fa riferimento ai due colori che caratterizzano la Grecia: il mare e il cielo e il bianco delle nuvole. In realtà, c’è anche una motivazione storica che fa riferimento ai colori della Baviera, regione tedesca di cui era originario Ottone, primo re di Grecia.

La forma della bandiera greca

Un’altra indicazione sulla bandiera dettata dalla legge greca riguarda le strisce orizzontali che devono essere di uguale altezza, e devono iniziare e terminare con il ciano. In altri termini, devono esserci sempre cinque strisce di colore ciano e quattro strisce di colore bianco. Le nove strisce rappresentano le nove sillabe del motto “Libertà o morte” (Eleftheria i Thanatos [Eλευθερία ή Θάνατος]) anche se altri esperti sostengono che facciano riferimento alle nove lettere della parola Eλευθερία.

Nell’angolo superiore sul lato dell’asta è presente con la croce greca bianca che poggia su uno sfondo ciano. La croce è un segno di gratitudine e di devozione del popolo ellenico nei confronti della Chiesa Ortodossa, religione ufficiale della Grecia. I monasteri ortodossi, sparsi su tutto il territorio greco, isole comprese, cercarono di conservare l’identità nazionale. Combatterono contro l’invasore turco che avrebbe portato con sé la religione islamica. I monasteri erano l’unico luogo dove, di nascosto, si riusciva a continuare l’insegnamento della lingua e della cultura greca. Inoltre, gran parte dei monasteri svolsero un ruolo attivo durante le rivolte contro l’Impero Ottomano. Oltre ad essere rifugio per rivoluzionari e sedi di società segrete per la liberazione della Grecia, molti giovani frati imbracciarono le armi e combatterono affianco al popolo.

L’angolo superiore dell’asta ha una croce greca bianca su uno sfondo ciano. La croce rappresenta la gratitudine e la devozione del popolo ellenico alla Chiesa Ortodossa. Da sempre, i monasteri ortodossi hanno preservato l’identità nazionale e combattuto l’invasore turco, che avrebbe portato con sé la religione islamica. Erano l’unico luogo in cui la lingua e la cultura greca potevano essere insegnate di nascosto. Inoltre, molti monasteri parteciparono attivamente alle rivolte contro l’Impero Ottomano, offrendo rifugio ai rivoluzionari e divenendo sedi di società segrete per la liberazione della Grecia.

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