Lichadonisia, arcipelago paradisiaco della Grecia

Il mare della Grecia nasconde un gruppo sette piccole isole e isolotti. Le acque turchesi e le spiagge di soffice sabbia di questo minuscolo arcipelago ricordano scenari esotici tanto che si sprecano appellativi come i Caraibi della Grecia. le piccole Seychelles o le Bahamas elleniche. In realtà, il nome ufficiale è Lichadonisia (o Lichades).

L’arcipelago di Lichadonisia, conosciuto anche come Lichades, è un tesoro nascosto tra le acque cristalline della Grecia, un luogo di magica bellezza e storia avvolto nel fascino delle sue sette piccole isole e isolotti.

Tuttavia, al di là del suo fascino paesaggistico, Lichadonisia è anche un paradiso per gli amanti delle attività all’aria aperta e delle esperienze subacquee. I suoi fondali marini sono straordinariamente ricchi di vita, con una varietà di specie marine che popolano le sue acque trasparenti. Gli amanti dello snorkeling e dell’immersione troveranno qui un vero paradiso, esplorando i colorati coralli, le grotte sommerse e le affascinanti formazioni rocciose che punteggiano il fondale marino.

Negli ultimi anni si vede nel mare dell’arcipelago una famiglia di quattro foche monache che si sono allontanate dal parco marino di Alonissos e che, probabilmente, hanno scelto Lichadonisia come loro dimora permanente.

Il significato del nome e le origini di Lichadonisia

Il nome Lichadonisia significa le isole (arcipelago) di Lichada. Lichada è una minuscola località dell’isola di Eubea, poco distante dalla lingua di sabbia che si affaccia sull’arcipelago. Il toponimo e la nascita dell’arcipelago avrebbero così origine dal mito, ovvero da Licado, servo di Eracle .

Secondo la mitologia greca, Lichadonisia è nata dalla tragica storia di Licado, servo di Eracle (Ercole per i Romani). Durante una delle sue dodici fatiche, Eracle doveva portare i buoi di Gerione dall’Erytheia, un’isola lontana, a Eurystheus. Nel viaggio di ritorno, attraversando il mare che ora ospita Lichadonisia, Eracle si infuriò con Licado per un motivo ormai dimenticato e lo gettò nel mare. Gli dei, commossi dalla sorte di Licado, lo trasformarono in una serie di isole rocciose, che oggi portano il nome di Lichadonisia.

Dal punto di vista geologico, Lichadonisia è il risultato di attività vulcaniche sottomarine culminate in un terribile terremoto nel 426 a.C. che fece collassare un vasto territorio. Ciò che rimase fu un arcipelago di sette isolette: Manolia, Limani, Megali Strongyli, Mikri Strongyli, Steno, Vagia e Vorias, e molti piccoli scogli.

Le isole di Lichadonisia visitabili

Manolia è l’isola più grande e l’unica con un lido attrezzato. Il piccolo chiosco prepara grigliate di pesce e souvlaki. Gestisce anche ombrelloni e lettini che in alta stagione vengono tutti occupati già dalle prime ore del giorno. All’inizio del secolo scorso l’isola raggiunse circa un centinaio di abitanti. Erano famiglie di pescatori che lavoravano nell’area di mare antistante, molto ricca di pesci. Negli anni ’80 l’isola pian piano si spopolò fino a diventare completamente disabitata. Nella parte meridionale dell’isola presenta ancora le rovine di case. Nel mare di Manolia, pochi metri sotto il livello del mare, si trova il relitto di una nave tedesca lunga 45 metri affondata durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nella parte più alta di Megali Strongyli, la seconda isola in ordine di grandezza, si trova un faro che guida le imbarcazioni in questo tratto di mare, di difficile navigazione. Molte aree sono infatti caratterizzate da una bassa profondità. Sull’isola sono stati ritrovati resti di un acquedotto romano. Sul versante nord-orientale, nei pressi della cappella di Agios Nikolaos, ci sono le rovine del monastero di Agios Gregorios che gli storici fanno risalire al XII secolo.

Dove si trova l’arcipelago di Lichadonisia

Come arrivare a Lichadonisia

Non esiste un servizio di traghetti che collega il mini-arcipelago alla penisola greca. Per raggiungere Lichadonisia occorre avere una barca oppure si deve prendere parte alle escursioni giornaliere dal porticciolo di Agios Georgios, sull’isola di Eubea (o Evia), o dal porto di Kamena Vourla, cittadina della Grecia Centrale raggiungibile in autobus da Atene, distante 150 km.

Video sull’arcipelago di Lichadonisia

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