Navagio – La spiaggia del relitto di Zante

Nell’arcipelago delle isole ionie, si trova Navagio, la celebre spiaggia del relitto di Zante, una delle spiagge più belle e più fotografate della Grecia. Sembra incredibile, ma Navagio è una spiaggia molto giovane: prima del 1980 non esisteva! La sua storia sembra uscita da un film d’. Navagio, in greco, significa, naufragio, e, infatti, è nata a causa del naufragio di una nave. È nota anche con i nomi britannici Shipwreck Beach (spiaggia del relitto) e Smugglers Cove (cala dei contrabbandieri).

Il relitto della nave è un groviglio di ferraglia arrugginita ricoperta di scritte, incisioni, dediche e graffiti. Sebbene siano in molti a salirci sopra ed entrarci, bisogna prestare la massima attenzione perché molte sue parti sono taglienti e piene di ruggine. Si presta, tuttavia, a scatti fotografici molto interessanti.

Zante ha tante spiagge fantastiche, ma non può dire di essere venuti a Zante senza aver visto Navagio dall’alto e senza essersi bagnati nelle sue incredibili acque.

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La storia e la mappa dell’isola, come arrivare, dove dormire, come spostarsi, la descrizione di tutte le spiagge (dalla celebre Navagio a quelle sconosciute), siti archeologici e musei, chiese e monasteri, villaggi tradizionali, negozi per lo shopping, prodotti tipici, piatti della cucina greca e migliori ristoranti dove assaggiarli, i bar e le discoteche della vita notturna…

L’origine della spiaggia del relitto: il naufragio della MV Panagiotis

Il relitto della nave di Zante
Il relitto della nave MV Panagiotis

Prima del naufragio vi era un’insenatura priva di spiaggia nota con il nome di Agios Georgiou Sta Gremna (San Giorgio delle scogliere) perché proprio sulle falesie che la sovrastano, si trova un piccolo monastero intitolato al santo.

La storia della spiaggia di Navagio ebbe inizio alle ore 20:00 del 12 settembre 1980 quando la MV Panagiotis, nave cargo battente bandiera greca, salpò da Argostoli, isola di Cefalonia, con destinazione il Pireo, porto di Atene. Un’ora dopo la partenza, l’armatore Charalambos Kotsoros ordinò al comandante Kyriakos Varvatakos di cambiare la rotta e dirigersi in Tunisia dove avrebbe dovuto prelevare un carico di sigarette di contrabbando da consegnare al largo di Napoli alla Camorra. In realtà, gli Italiani non pagarono l’anticipo richiesto e il comandante, d’accordo con l’armatore, fece ritorno in Grecia. La nave giunse nella baia di Katelios, Cefalonia, il 1 ottobre 1980, dove fu riparato il motore che stava dando problemi. Fu contattato un gruppo di contrabbandieri per vendere il carico di sigarette. Si decise di incontrarsi in un punto del mar Ionio per la consegna.

La notte del 1 ottobre, la nave-MV Panagiotis era al largo di Zante. Forti venti da nord-ovest la colpirono di continuò aggravando i danni al motore. Nel frattempo, la Guardia Costiera greca, insospettita, si lanciò all’inseguimento per effettuare dei controlli. Il comandante Varvatakos fermò la nave nella cala di Agios Georgiou Sta Gremna. Si nascosero nel buio della notte e pronti a ripartire l’indomani.

Quando giunsero i primi raggi del sole, però, la nave si trovò arenata in una secca. La sua presenza aveva creato una risacca e la sabbia, in enorme quantità, aveva dato vita ad una nuova spiaggia, Navagio. I contrabbandieri si diedero alla fuga, abbandonando lì la nave.

Gli abitanti di Zante raccontano che nei giorni successivi al naufragio fu avvistato in mare un gran numero di stecche di sigarette. Altre fonti più attendibili affermano, invece, che i Zantioti raggiunsero la nave con le proprie barche appropriandosi del prezioso carico illegale.

Secondo alcuni, infine, sarebbe stato il Ministero del Turismo greco a creare artificialmente la spiaggia. Un’ipotesi un po’ fantasiosa, ma se così fosse, sarebbe da elogiare finalmente un Governo per aver avuto un’idea così geniale e redditizia.

Dove si trova Navagio: come raggiungere la spiaggia del relitto

Arrivando alla spiaggia di Navagio, Zante
Osservando Navagio dall’alto

La morfologia della costa lascia supporre che, in passato, uno o più violenti terremoti abbiano fatto crollare in mare un’itera tratto di costa. Anche la spiaggia di Navagio è bianchissima: sabbia, ciottoli e le pietre sono tutti rigorosamente bianchi. Straordinario è il contrasto con il mare dipinto di azzurro pallido, turchese con macchie di azzurro più intenso laddove si trovano le posidonie e blu cobalto più al largo. Questi colori così brillanti sono generati dai fondali chiarissimi e da correnti sulfuree che provengono da alcune grotte sotterranee.

L’unico modo per giungere a Navagio è via mare con le escursioni giornaliere: non esistono strade d’accesso a questo autentico paradiso naturale. Purtroppo tale meraviglia è miele per il turismo, tanto che è diventata una fonte di business: il mare è pieno di yacht e un gran numero di barche portano un gran numero di visitatori. Di conseguenza, Navagio è sempre affollata, in particolare nei mesi di luglio e agosto. In realtà, è possibile godersi la celebre spiaggia del relitto in completa tranquillità, almeno per un po’ di tempo. Evitate i barconi che fanno il giro dell’isola e prendere uno dei taxi-boat che partono da Porto Vromi la mattina presto oppure nel tardo pomeriggio.

Per ammirare la spiaggia di Navagio nel suo massimo splendore bisogna osservarla dall’alto. Per guadagnare la cima delle altissime scogliere si può passare per Anafonitria o per Volimes e seguire le indicazioni per Moni Agios Georgiou Sta Gremna. Dopo circa un paio di chilometri si raggiunge un’area di sosta. Parcheggiato il proprio mezzo, si prosegue a piedi verso il burrone. Per sporgersi in sicurezza basta salire sulla pedana metallica dalla quale si può ammirare uno spettacolo incredibile e scattare fotografie memorabili. Sarebbe opportuno venirci più volte perché i colori della spiaggia, del mare e delle scogliere cambiano durante la giornata in base alla posizione del sole e alle condizioni climatiche.

Video della spiaggia di Navagio e del relitto

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