Il kafeneio, luogo autentico della Grecia

Il kafeneio (pronuncia kafenìo, plurale kafenìa) è un’autentica istituzione in Grecia. È il principale luogo di ritrovo degli uomini, in particolar modo degli anziani, frequentato per bere il caffè greco (ellenikos kafes), una birra, una retsina o un ouzo, per fare quattro chiacchiere, parlare di sport o di politica, per giocare una partita a carte o a tavli (gioco molto simile al backgammon), oppure per guardare semplicemente la gente che passeggia per le strade del paese.

Nel tessuto culturale della Grecia, il kafeneio si erge come un pilastro dell’autenticità culturale, un luogo dove l’essenza della vita greca si svela tra i sorsi di caffè e le conversazioni animate. Questi angoli di mondo, intrisi di tradizione e ospitalità, rappresentano ben più di semplici caffetterie: sono il palcoscenico della vita quotidiana, teatri di relazioni umane e crogioli di tradizioni che hanno resistito al passare del tempo.

Lontani dall’essere mere luoghi dove si prepara il caffè, i kafeneia si rivelano custodi di un’eredità inestimabile, dove ogni tavolo, ogni sedia, racconta storie di generazioni. Sono luoghi dove l’arte del dialogo si intreccia con la tranquillità di momenti solitari, dove il tempo sembra essere sospeso, permettendo una pausa riflessiva dalla frenesia della vita moderna. In questi spazi, il caffè diventa un medium di espressione culturale, un pretesto per riunirsi, discutere, condividere o semplicemente osservare la vita che fluisce.

I kafeneia non sono semplici luoghi di ritrovo, ma simboli di una società in continua evoluzione, che cerca nel passato i semi per costruire il futuro. Il caffè non è una semplice bevanda, ma è un veicolo di culture e incontri, riflettendo i cambiamenti sociali, economici e tecnologici della Grecia contemporanea.

La storia del kafeneio

Vecchio kafeneio in Grecia
Un vecchio kafeneio

I kafeneia rappresentano un fenomeno culturale che trae le sue origini dalle antiche termopolia (letteralmente luoghi dove si vende qualcosa di caldo), luoghi effervescenti dove le bevande calde erano pretesto per riunioni e conversazioni. Questi locali tradizionali, intrecciati strettamente con l’eredità culturale della Grecia, sostituirono le antiche agorà come centri nevralgici del dialogo sociale e intellettuale.

L’alba dei kafeneia si illumina con una storia affascinante che inizia alla Mecca, dove la cultura del caffè ebbe le sue prime radici grazie a un derviscio che sperimentò con i semi di una pianta ignota. Questa pratica si espanse rapidamente attraverso l’Arabia, la Siria e l’Egitto, gettando le basi per una tradizione che avrebbe conquistato il mondo.

Nel cuore dell’Impero Ottomano, Costantinopoli vide la nascita del primo kafeneio nel 1551, aperto da due siriani. Questo piccolo locale divenne rapidamente un punto di ritrovo per i pellegrini di ritorno dalla Mecca, segnando l’inizio di una vera e propria rivoluzione culturale. Tuttavia, la rapida diffusione dei kafeneia vicino alle moschee suscitò l’ira dei mufti (leader religiosi musulmani), che videro le loro moschee svuotarsi a favore dei nuovi caffè. La tensione culminò con un divieto imperiale, prontamente revocato di fronte alla resistenza popolare, dimostrando il profondo legame tra il popolo e la tradizione del caffè.

Il primo kafeneio di Atene fu aperto nel 1834 da alcuni bavaresi appartenenti all’entourage di Ottone di Wittelsbach, primo re di Grecia. Questo locale, avvolto nel fascino della novità, sfida la cronologia ufficiale suggerendo che la cultura del caffè ateniese avesse radici ancora più profonde, risalenti a prima del 1821. Nel 1840 fu aperto, invece, Η Ωραία Ελλάς (i orea ellas, la Bella Grecia). Epicentro di vivaci dibattiti e trame politiche, fu testimone della trasformazione dei kafeneia da semplici punti di ristoro a vere e proprie arene di dialogo civile. Questi spazi, attraversati da diverse correnti sociali, sono diventati il palcoscenico su cui si intrecciano le voci della comunità, luoghi dove le dinamiche lavorative, personali, politiche e sociali si confrontano e si fondono. È aperto ancora oggi, in platea Mitropoleos, 59.

Il kafeneio dal secolo scorso ad oggi

Kafeneio Sarantavga, Creta
Il kafeneio Sarantavga ad Heraklion, Creta

Fino alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, soprattutto nelle campagne greche, i kafeneia erano uno spazio prettamente maschile. Tra sorsi di caffè greco (al tempo ancora caffè turco) e fiumi di alcool, gli uomini del luogo tessevano le trame della vita sociale, in un rituale che univa svago e scambio di novità sotto lo stesso tetto. Veri e propri salotti all’aperto, i kafeneia erano il palcoscenico su cui si dipanava la quotidianità: annunci di lavoro, vendite di prodotti locali e pettegolezzi trovavano una perfetta cassa di risonanza.

Con una scenografia caratterizzata da sedie di legno e tavoli di ferro, impreziositi da quadri che raccontano storie di altri tempi, i kafeneia offrivano un’esperienza sensoriale completa: il profumo inebriante di caffè, alcool e tabacco si mescolava al vociare dei presenti, creando un’atmosfera di complicità e calore.

Man mano che la Grecia si avvicinava agli standard europei, i tradizionali confini dei kafeneia iniziarono a sfumare. La trasformazione sociale portò all’affacciarsi di una nuova classe media, alla parificazione dei diritti tra uomini e donne e alla nascita di caffetterie più lussuose e aperte a un pubblico diversificato che comprendeva anche turisti stranieri. Questi nuovi spazi, con il loro design moderno e una maggiore attenzione all’innovazione, segnarono l’inizio di un’era in cui anche le donne potevano varcare la soglia di questi luoghi, un tempo inaccessibili.

Dunque, i kafeneia divennero in luoghi d’incontro e di divertimento anche per i giovani, con un’atmosfera rilassata e una proposta culinaria che si distanziava dalle tradizioni, preferendo novità come il frappè o il freddo espresso al caffè greco. Allo stesso tempo, iniziano a servire mezedes e altre piccole pietanze, diventando qualcosa di più simile ad una ouzeri o ad una taverna spartana.

Con l’arrivo del nuovo millennio, le caffetterie hanno subito un’ulteriore metamorfosi, crescendo in dimensioni e adottando un design sempre più omogeneo e futuristico. Questi colossi del caffè, franchising come Mikel o l’americana Starbucks, hanno trasformato il caffè da esperienza sociale a prodotto di consumo rapido, simbolo di una società che corre sempre più veloce, spesso dimenticando il valore del tempo trascorso insieme.

Fortunatamente, sia nelle caotiche grandi città e nei tranquilli paesini, accanto alle moderne caffetterie, resistono ancora i kafeneia tradizionali. Questi luoghi, avvolti nel tempo, custodiscono l’anima pura e autentica della Grecia, offrendo un portale verso un mondo dove la quotidianità si tinge di poesia. Tra le mura che hanno ascoltato generazioni di voci, si può ancora immergere nell’essenza pura della vita greca, in una quotidianità dove ogni sorso di caffè e ogni sguardo scambiato tessono insieme il ricco mosaico culturale del Paese.

 

Foto di apertura: Il kafeneio Oraia Ellas di Atene

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